Coober Pedy è una piccola città a sud dell’Australia Meridionale, costruita sottoterra per sfuggire alle alte temperature giornaliere che sfiorano i 50 gradi e al freddo gelido della notte.
Ad uno primo sguardo il panorama sembra essere quello una distesa arida sul deserto di pietra , ma osservando meglio è possibile notare cumuli di terra rossiccia.
Guardando infatti con un occhio un po’ più attento è possibile scorgere varchi e chiostri ai lati della strada, sotto i quali si nasconde un incredibile mondo sotterraneo.
La storia di Coober Pedy
Coober Pedy, nota anche come la capitale mondiale dell’Opale, un importantissimo minerale, è abitata da circa 3500 persone, provenienti da 45 paesi diversi.
Queste famiglie vivono ad una profondità che varia tra i 10 e i 22 metri dalla superficie. Qui si trovano infatti labirinti di corridoi che portano a 1500 case private, chiese, negozi, ristoranti, bar. In superficie, infatti, non vi è quasi nulla: l’intera popolazione vive nella vasta rete di tunnel sotto il deserto.
Scoperta nel 1913 dal quattordicenne Willie Hutchinson, il nome Coober Pedy prende origine dalle parole aborigene kupa (uomo non iniziato o uomo bianco) e piti (buco). Attualmente le sue 70 miniere occupano all’incirca 5.000 chilometri quadrati e producono la maggior parte degli opali del mondo.
I turisti invece, hanno incominciato a giungere in città soprattutto dopo il 1987, quando fu ultimata la Stuart Highway, l’autostrada che collega la città di Adelaide (a circa 800 chilometri di distanza) ad Alice Springs e che passa attraverso Coober Pedy.
Come arrivare a Coober Pedy
Ci sono voli internazionali che mettono in collegamento Adelaide con il resto del mondo: da lì Coober Pedy può essere raggiunta senza difficoltà in pullman o in auto.
I mesi consigliati per visitare questa splendida città sotterranea sono quelli compresi tra aprile e ottobre, poiché sono i migliori per resistere al clima desertico.
