Si chiama Reed Flute cave, è una grotta naturale calcarea incantevole che prende il suo nome dai canneti che crescono attorno ad essa e che possono diventare flauti capaci di diffondere un suono armonioso. Da molti inserita nella Top Ten dei posti da visitare almeno una volta nella vita, la Reed Flute Cave è meta soprattutto di tantissimi appassionati di fotografia, proprio per il paesaggio suggestivo che è possibile ammirare al suo interno.
La storia millenaria della Reed Flute Cave
Ha la forma di una borsa ed è alta 18 metri nel suo punto più elevato e ampia 93. Appena al suo interno si apre agli occhi uno spettacolo mozzafiato: stalattiti, stalagmiti e formazioni rocciose illuminate da luci di ogni colore, creando uno paradiso visivo decisamente indimenticabile. Inoltre, proprio nelle formazioni rocciose, è possibile riconoscere tantissime forme, dagli animali, ai fiori alle creature leggendarie, sino ad arrivare a Babbo Natale con tanto di sacco di doni a seguito.
Per oltre 1200 ani è stata una delle attrazioni più famose di Guilin, a sud della Cina. Durante la seconda guerra mondiale venne utilizzata come rifugio antiaereo salvando la vita a tantissime persone. Furono proprio questi gruppi di rifugiati a riscoprire la grotta, la quale, grazie alle canne di bambù che ne ricoprivano l’ingresso, riusciva a mimetizzarsi nella natura.
La grotta è stata aperta al pubblico nel 1962 ma il sistema di illuminazione è molto più recente e gli effetti che riesce a creare attirano ogni anno migliaia di visitatori da tutte le parti del mondo. La Reed Flute cave è situata a Guilin, una città della regione del Guanxi, ed è conosciuta anche per un’altra particolarità: sulle pareti rocciose sono rintracciabili oltre 70 scritte su pietra, che risalgono al 792 dopo Cristo. Una sorta di diari di viaggio e poemi di filosofi ed eruditi appartenenti alla dinastia Tang.